Mission


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Il Welfare dell’aggancio, progetto avviato nel 2013, a Cervia dall’Amministrazione comunale e dalla Casa della Salute Isotta Gervasi su impulso del Laboratorio regionale Community Lab è soprattutto questo: una visione di città e quindi un progetto politico per la città.

Gli elementi fondamentali sono:

  • fin dall’inizio il progetto nasce come connessione delle diverse agenzie che operano sui temi della salute e del benessere;
  • il progetto guarda molto in alto, ponendosi obiettivi sfidanti di cambiamento dei servizi e cittadini;
  • il progetto si pone come progetto di tutti per tutti e non solo per i fragili, perseguendo l’obiettivo di diventare fattore di cambiamento culturale;
  • il progetto cerca di muovere le responsabilità, di professionisti e non, sulla salute come bene comune, la cui tutela è dovere di tutti;
  • nel progetto si persegue la volontà di costruire prima un pensiero e successivamente le azioni: si tratta di un elemento insolito nel Welfare, dove generalmente si lavora per emergenze;
  • il progetto intende lavorare per patti alti con la comunità, chiamata ad elaborare le strategie di prospettiva e non solo le mere scelte di destinazione di bilancio.

Il progetto Welfare dell’Aggancio parte da queste prospettive:

  • Nessun soggetto coinvolto ha ridotto le proprie risorse economiche, anzi esse sono aumentate e per esse è stato più facile avviare processi di fundraising;
  • Il talento sociale dei non professionisti della salute diventa capitale aggiunto perché svolge un ruolo differente, ma mai sostitutivo delle competenze istituzionali;
  • Il welfare diventa innanzitutto cultura della prevenzione , difendendo con forza le risorse non destinate propriamente ai servizi ma intese a generare processi innovativi e rigenerativi;
  • I luoghi della salute e del benessere diventano tanti e soprattutto fuori da uffici e ambulatori;nelle porte di comunità-spazi di accoglienza e incontro all’interno di servizi strutturati o di contesti informali- si agganciano i cittadini non solo per le loro fragilità, ma per le risorse comunque presenti, se non altro come consapevolezza di fragilità.

Il progetto, di fatto, vuole essere occasione affinchè ognuno possa trovare un proprio ruolo, uno spazio e un significato nel sistema di welfare di comunità.

Con esso da alcuni anni si è cercato di illuminare con un filo conduttore sperimentazioni, testimonianze, lavoro professionale, partecipazione e cura dei beni comuni.

 

La sua mission è vedere la città e la comunità come fattori creativi generatori di attenzione per i luoghi, di condivisione di conoscenze, di cura delle identità, di recupero di relazioni e di coltura di talenti.